Caduto rapidamente in oblio dopo la morte avvenuta a Torino nel 1936, Arturo Stagliano è sicuramente uno degli scultori penalizzati dalla scarsa attenzione per l’arte plastica. Nato in provincia di Campobasso, dopo la formazione come pittore all’Accademia di Napoli sotto la guida di Domenico Morelli, si trasferisce ad Anacapri dove conosce Leonardo Bistolfi e matura la decisione di trasferirsi a Torino per dedicarsi interamente alla scultura. Dal 1905 è costantemente presente nello studio del maestro svolgendo un importante ruolo di stretto collaboratore ed esecutore materiale di molte importanti opere. Tra le sue opere autonome è il monumento ai Caduti di Treviso (1926), considerato uno dei più interessanti monumenti italiani alla Grande Guerra, vinto per concorso spiazzando anche Arturo Martini. Il contatto con i nipoti ha fatto emergere documenti fotografici di estrema importanza permettendo il primo studio approfondito della personalità di questo artista. Il volume è stato edito in occasione della mostra antologica tenutasi tra il dicembre 1999 e il gennaio 2000 alla Sala del Podestà di Montevarchi.
| Autore | A. Panzetta |
| Editore | Renaissance |
| Luogo di pubbl. | Rivoli |
| Anno di pubbl. | 1999 |
| Pagine | 126 |
| Lingua | Italiano |
- 9, Tavole a colori
- 178, Riproduzioni in nero
Arturo Stagliano 1867-1936. Sculture e disegni
Renaissance, Rivoli (1999)
catalogo della mostra di Montevarchi