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A. Panzetta, Felice Tosalli scultore. 1883-1958, introduzione di Marco Rosci e Rita Levi Montalcini, Umberto Allemandi ed., Torino 1990

Dati bibliografici

Autore A. Panzetta
Editore Umberto Allemandi ed.
Luogo di pubbl. Torino
Anno di pubbl. 1990

Specifiche

Pagine 160
Lingua Italiano
Contenuti visuali
  • 84, Tavole a colori
  • 110, Tavole in bicromia
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Monografie graficascultura

Felice Tosalli scultore. 1883-1958

Umberto Allemandi ed., Torino (1990)

Introduzione di Marco Rosci e Rita Levi Montalcini

Il prezioso, squisito caso Tosalli.
La sottile, particolare, elitaria aura di quello “stile” torinese nei primi trent’anni del Novecento, e la sua, tante volte sottolineata, internazionalità: tra una Parigi, imprescindibile per la cultura torinese, Monaco e Vienna. Artista esemplare di questa internazionalità mitteleuropea fu Tosalli, la cui creatività assai ricca e complessa non può essere circoscritta alle pur splendide ceramiche zoomorfe della Lenci, così come limitativa appare la qualifica di “animalista” e troppo facile il paragone con il ben noto Chiparus delle sue stupende danzatrici, delle figure classico-mitiche, delle Salomè e Godive, dei centauri. “Non vi è comparazione – scrive infatti Marco Rosci nell’introduzione – fra la preziosità di Tosalli, nascente dalla modellazione o dalla delicata coloritura ad acquerello, e quella assai più esteriore di Chiparus legata al materiale crisoelefantino”. E ancora: “Gli straordinari fogli grafici riescono incredibilmente ad assommare un’assoluta purezza stilistica e una funzionalità progettuale quasi tecnologica, ingegneresca alla modellazione lignea. Disegni quasi ‘leonardeschi’, ma di un Leonardo compromesso con Klinger e von Stuck…”.
L’utile economico derivato dalla vendita di questo libro è stato interamente devoluto all’A.I.S.M. (Associazione Italiana per la ricerca sulla Sclerosi Multipla).

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