Il prezioso, squisito caso Tosalli.
La sottile, particolare, elitaria aura di quello “stile” torinese nei primi trent’anni del Novecento, e la sua, tante volte sottolineata, internazionalità: tra una Parigi, imprescindibile per la cultura torinese, Monaco e Vienna. Artista esemplare di questa internazionalità mitteleuropea fu Tosalli, la cui creatività assai ricca e complessa non può essere circoscritta alle pur splendide ceramiche zoomorfe della Lenci, così come limitativa appare la qualifica di “animalista” e troppo facile il paragone con il ben noto Chiparus delle sue stupende danzatrici, delle figure classico-mitiche, delle Salomè e Godive, dei centauri. “Non vi è comparazione – scrive infatti Marco Rosci nell’introduzione – fra la preziosità di Tosalli, nascente dalla modellazione o dalla delicata coloritura ad acquerello, e quella assai più esteriore di Chiparus legata al materiale crisoelefantino”. E ancora: “Gli straordinari fogli grafici riescono incredibilmente ad assommare un’assoluta purezza stilistica e una funzionalità progettuale quasi tecnologica, ingegneresca alla modellazione lignea. Disegni quasi ‘leonardeschi’, ma di un Leonardo compromesso con Klinger e von Stuck…”.
L’utile economico derivato dalla vendita di questo libro è stato interamente devoluto all’A.I.S.M. (Associazione Italiana per la ricerca sulla Sclerosi Multipla).
| Autore | A. Panzetta |
| Editore | Umberto Allemandi ed. |
| Luogo di pubbl. | Torino |
| Anno di pubbl. | 1990 |
| Pagine | 160 |
| Lingua | Italiano |
- 84, Tavole a colori
- 110, Tavole in bicromia
Felice Tosalli scultore. 1883-1958
Umberto Allemandi ed., Torino (1990)
Introduzione di Marco Rosci e Rita Levi Montalcini