Il fondo di opere dell’artista americano Jared French, nato il 4 febbraio 1905 a Ossining, New York, è importantissimo e proviene direttamente dalla sua ultima residenza, a Roma, dove ha vissuto gli ultimi vent’anni della sua vita sino alla morte avvenuta il 15 gennaio 1988. Circa seicento opere tra studi di composizione, schizzi, disegni dal vero, disegni finiti e preparatori per incisioni o dipinti, tempere, acquerelli, incisioni, sculture e fotografie, unitamente ad un gruppo di altre fotografie che documentano suoi lavori e un nucleo di circa 280 lettere private. La vita di French è oscura quasi come i suoi quadri, e anche due delle persone a lui più vicine (la moglie Margaret e il pittore Paul Cadmus), hanno sempre manifestato una naturale reticenza a parlarne, riflesso della reticenza stessa dell’artista. Sino ad oggi di French esiste uno schema biografico di massima, ma non sono emerse lettere, diari o memorie di amici intimi a colmare le lacune esistenti. Lui stesso ha scritto pochissimo sulla propria ridotta produzione pittorica, parlandone sporadicamente anche a chi gli era vicino e certamente non facendo nulla per promuoverla, quasi volesse oscurarne le tracce in modo deliberato. In virtù di questa situazione, il fondo risulta essere ancor più importante ed esclusivo, poiché fornisce una messe di informazioni riguardanti uno dei più insoliti e misteriosi artisti americani del Novecento, un artista che ha saputo attraversare il XX secolo percorrendo una strada propria, peculiare ed esclusiva, pur nell’assoluta coscienza di ciò che avveniva nel suo tempo. Il presente lavoro si connota come la prima monografia europea sul geniale artista americano che ha vissuto lungamente in Europa e in Italia.

Autore | A. Panzetta |
Editore | Umberto Allemandi ed. |
Luogo di pubbl. | Torino |
Anno di pubbl. | 2010 |
Pagine | 368 |
Lingua | Italiano, francese |
- 570, Immagini a colori
- 74, Immagini in bianco e nero
Jared French by Jared French. 600 opere inedite dal fondo italiano dell’artista
Umberto Allemandi ed., Torino (2010)
Presentazione di J. W. Smith, Smithsonian Archives of American Art di Washington