Nane Zavagno (classe 1932), pittore, scultore e mosaicista, ha attraversato il secondo Novecento costantemente nel vivo della più avanguardistica ricerca artistica. Dalla produzione pittorica informale degli anni Cinquanta, all’uso dell’alluminio anodico a partire dal 1961 inserendosi nella ricerca artistica optical e cinetica nazionale e internazionale, sino alle strutture modulari degli anni Settata e inizio Ottanta quando espone a Parigi con Victor Vasarely. Il volume, edito in occasione dell’antologica allestita alla Villa Manin di Passariano tra settembre e novembre 2002, documenta ampiamente anche la scultura non iconica e monumentale degli anni Ottanta e Novanta, caratterizzata dall’uso della rete metallica con il quale l’artista rientra nell’ambito della ricerca concettuale. Con tale materiale Zavagno si pone criticamente i due più fondamentali problemi legati alla scultura: l’inserimento nello spazio e la coniugazione dei principi di monumentalità e leggerezza, in apparenza antitetici e inconciliabili come solo in apparenza sono inconciliabili le opere di Moore con quelle di Melotti, suoi fondamentali punti di riferimento. Ma il volume documenta anche la straordinaria produzione musiva dell’artista, ritmata nel tempo in modo coerente ai propri differenti periodi creativi.

Autore | A. Panzetta |
Editore | Umberto Allemandi ed. |
Luogo di pubbl. | Torino |
Anno di pubbl. | 2002 |
Pagine | 212 |
Lingua | Italiano |
- 40, Tavole a colori
- 207, Riproduzioni in nero
Nane Zavagno. Opere 1950-2002. Cinquant’anni di attività artistica
Umberto Allemandi ed., Torino (2002)
Monografia con funzione di catalogo della mostra di Passariano