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A. Panzetta e D. Torcellini (a cura di), Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi, catalogo della mostra di Ravenna, Silvana ed., Milano 2018

Dati bibliografici

Editore Silvana Editoriale
Luogo di pubbl. Milano
Anno di pubbl. 2018

Specifiche

Pagine 288
Lingua Italiano, inglese
Contenuti visuali
  • 177, Immagini a colori
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Mostre mosaicoscultura

Montezuma, Fontana, Mirko. La scultura in mosaico dalle origini a oggi

Silvana Editoriale, Milano (2018)

a cura di A. Panzetta e D. Torcellini, catalogo della mostra di Ravenna

Il volume documenta per la prima volta il rapporto tra la scultura e il mosaico, la sua nascita ed evoluzione e le differenti declinazioni del concetto di “tessera” da parte degli scultori a partire dagli anni trenta del Novecento, periodo durante il quale si avviano le ricerche plastiche mosaicate di Lucio Fontana e Mirko Basaldella. A innestare il singolare processo creativo alla base delle loro creazioni furono le sculture decorate a mosaico dei primitivi mesoamericani, che entrambi videro in momenti e luoghi diversi, anche grazie al crescente interesse per l’arte dell’antica America Latina esistente in Italia già negli anni venti. Se Fontana e Mirko possono essere definiti i “precursori” dell’unione felice tra scultura e mosaico, tra anni sessanta e settanta, Nane Zavagno e Riccardo Licata sono invece da considerare come i due indirizzi da cui si dipana la ricerca dei decenni seguenti, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di materiali “non tradizionali”, il primo, e l’impiego delle tessere musive nel contemporaneo il secondo. Sulla trama di questo doppio e diverso utilizzo si snodano le differenti temperature espressive della scultura tra XX e XXI secolo – iconica o aniconica, poetica o narrativa, simbolica o concettuale – sempre nella specifica coniugazione con l’arte del mosaico che si intensifica e si individua come genere specifico allo scadere degli anni settanta a opera di Antonio Trotta, Athos Ongaro e della Transavanguardia di Chia e Paladino. Dalla seconda metà degli anni ottanta ad oggi, infine, le ricerche e la produzione artistica si moltiplicano con esiti diversi e singolari, anche grazie ad alcuni lavori di importanza internazionale realizzati a Ravenna, come la tomba di Rudolf Nureyev a Parigi. La “scultura mosaico” vedrà così un’accelerazione con artisti di varia provenienza che la impiegano in modo sempre più innovativo e inatteso, consolidando la percezione che abbia ormai imboccato una strada di assoluta autonomia.

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