Il rapporto tra Gabriele d’Annunzio e le arti figurative, tra il Poeta e gli artisti, è un tema noto e ampiamente indagato, la bibliografia sull’argomento è oggi fittissima e vasta e si svolge su due direttrici precise e distinte: da un lato il comportamento di d’Annunzio amatore d’arte e collezionista, e dall’altro il ruolo del Poeta, ricettivo alle sollecitazioni visive e in rapporto costante con l’arte del suo tempo che si dipana e coincide con le vicende figurative della seconda metà del XIX secolo e della prima metà del XX. Per quanto riguarda lo specifico rapporto del Poeta con la scultura contemporanea e con gli scultori, sino ad oggi la conoscenza di tale aspetto era dovuta ad un breve intervento contenuto nel catalogo nella mostra Gabriele d’Annunzio e la promozione delle Arti tenutasi a Gardone nel 1988, nel quale erano esaminati una dozzina circa di autori definendo i rapporti con il Poeta in base a incontri, condivisioni, committenze, rapporti epistolari e illustrazioni letterarie. Per quasi tre decenni questo manipolo di scultori sono stati gli unici ad essere ricordati come in relazione con il Poeta. Gli scultori entrati in contatto a vario titolo con Gabriele d’Annunzio sono stati in realtà molti di più. Per chiunque abbia un occhio allenato, anche con una semplice visita al Vittoriale si sarà reso conto che, in quel suggestivo e fascinoso horror vacui presente in ogni stanza ed in ogni anfratto della casa del Poeta a Gardone, la presenza di opere di scultori suoi contemporanei è diffusissima e capillare e il numero degli autori va ben oltre la dozzina di nomi ricordati e documentati nella mostra del 1988. Partendo dalle personalità artistiche gia note, l’indagine condotta da questa mostra si è mossa su binari differenti e paralleli: da un lato le ricerche d’archivio hanno fatto riemergere ulteriori relazioni e contatti significativi, dall’altro il preciso scandaglio sul patrimonio conservato nella sua casa ha documentato altre personalità le cui opere vennero scelte dal Poeta o giunsero a lui per dono o a seguito di onorificenze. Si compone così, in allestimento, la sequenza dei lavori di una trentina di scultori che, a vario titolo, figurano in relazione diretta con Gabriele d’Annunzio. Ne emerge uno spaccato della scultura italiana a cavallo tra Otto e Novecento, singolare, ricca ed articolata in più direzioni, ulteriormente integrato da opere “scelte” di un’altra quindicina di scultori, che, oltre ad avere la funzione di completare il panorama della plastica del periodo, riferiscono sia degli interessi, delle passioni e dell’iconografia del Poeta, sia di quel gusto “dannunziano” che permeò i salotti buoni della medio-alta borghesia italiana nei primi decenni del XX secolo.

Autore | A. Panzetta |
Editore | Silvana Editoriale |
Luogo di pubbl. | Milano |
Anno di pubbl. | 2015 |
Pagine | 240 |
Lingua | Italiano |
Gli scultori di d’Annunzio. Anima e materia
Silvana Editoriale, Milano (2015)
A cura di A. Panzetta e V. Sgarbi, catalogo della mostra di Gardone Riviera (BS)