Prendendo le mosse dallo straordinario testo biblico di Qohelet noto anche con il nome di Ecclesiaste, in cui il leit motif “vanitas vanitatum. Et omnia vanitas” ricorrendo ossessivo richiama alla transitirietà delle cose della vita, i curatori hanno selezionato opere già esistenti e sollecitato pittori e scultori contemporanei ad ispirarsi al tema. La sezione scultura, curata da Panzetta, allestiva opere di grande forza come “La questione” (1973-76), monumentale bronzo di Enzo Sciavolino, “Le Putaske” (1997) in terracotta di Ilario Fioravanti e “Per questo muoiono gli uomini…” (1999-2000), bronzo di Vito Quagliotti. Trà le opere appositamente eseguite per l’occasione figuravano lavori di Firenze Poggi, Giovanni Blandino, Maurizio Bonora, Vannetta Cavallotti, Sergio Zanni, Nicola Zamboni, Adriano Avanzolini, Mauro Mazzali, Gianni Busso, Santo Cinalli, Silvana De Michelis, Emanuele De Reggi, Antonio Caselli e Gabriele Garbolino Rù. La mostra, allestita in prima battuta in due sedi – La pittura al Museo Sandro Parmeggiani a Renazzo di Cento, e la scultura nei chiostri della chiesa di Santo Stefano a Bologna – tra il settembre e l’ottobre 2000, è stata in seguito riunita e trasferita prima alla Fondazione Tito Balestra nel Castello Malatestiano di Longiano (dicembre 2000-febbraio 2001) e poi a Montevarchi nella Chiesa e chiostro di Cennano (febbraio-marzo 2001)
Editore | Renaissance |
Luogo di pubbl. | Torino |
Anno di pubbl. | 2000-2001 |
Lingua | Italiano |
Vanitas Vanitatum. Et omnia vanitas. Il tema della vanità nella pittura e nella scultura italiana contemporanea
Renaissance, Torino (2000-2001)
A cura di M. Censi e A. Panzetta, prefazione di Gianfranco Ravasi, catalogo della mostra di Bologna, Renazzo (FE), Longiano (FC) e Montevarchi (AR)